19-03-2020/00:00:00
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Lettera aperta al Presidente della Giunta Regionale toscana Enrico Rossi
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Firenze lì, 19 Marzo 2020 Al Presidente della Giunta Regionale Toscana Enrico Rossi LETTERA APERTA
Caro Presidente, la situazione sanitaria del nostro paese, della Toscana, e la notizia di un numero sempre maggiore di medici di medicina generale contagiati, è tale che occorre il massimo contributo di tutti per superare questo difficile momento e la strada intrapresa dalla Giunta Regionale nei confronti della medicina generale non sembra essere quella più appropriata per cogliere questo obiettivo.
L’ordinanza sulla disponibilità telefonica ha forse costretto qualche medico che non aveva fornito ai propri pazienti il numero del telefonino a darlo ed a rispondere anche il Sabato e la Domenica, ma siamo sicuri che la Medicina Generale toscana non avrebbe potuto dare di più se ci si fosse messi ad un tavolo a discutere del ruolo della stessa per fermare il virus che, ormai è chiaro, può essere fermato solo intervenendo a livello territoriale. Eppure la Medicina Generale toscana ha sempre dimostrato disponibilità a farsi carico dei problemi della sanita pubblica, il problema della spesa, il problema della gestione territoriale della cronicità, il problema dell’organizzazione della stessa in funzione di una maggiore integrazione con le altre professionalità del SST, il problema dell’appropriatezza delle richieste degli esami e delle consulenze specialistiche, tutte azioni che hanno contribuito a fare della Toscana una delle regioni al top nell’erogazione dei LEA.
Credo che questa Medicina Generale non si meriti di essere confinata al ruolo di mero telefonista e di certificatore di prestazioni erogate da altri professionisti o, peggio, di essere mandata in prima linea, come i contadini d’Italia nella prima guerra mondiale, con le baionette contro i cannoni austriaci o con gli scarponi di cartone contro il generale inverno nella campagna di Russia nella seconda guerra mondiale, senza quei dispositivi che tutti giudicano necessari per non contrarre il virus. Dobbiamo ricordarci che non esiste solo il problema della pandemia ma esiste il problema degli ipertesi, dei diabetici, degli scompensati, degli anziani fragili e che, nella carenza di medici idonei a sostituirci, ad ogni medico malato, ad ogni medico in quarantena, corrispondono più di mille cittadini che sono privati dell’assistenza medica di primo livello.
Io pensavo che rispetto ad un accordo economico sulla disponibilità telefonica, che io non avrei nè prospettato nè tantomeno firmato (non si può monetizzare un atto doveroso), ci fosse un cambio di rotta da parte della Regione e dal metodo delle ordinanze unilaterali si passasse al metodo della collaborazione e dell’utilizzo delle competenze professionali; invece ecco una delibera regionale sulle Unità Speciali di Continuità Assistenziale fatta da funzionari regionali che di assistenza territoriale poco sanno, che con il contributo della Medicina Generale sicuramente sarebbe nata molto meglio.
Caro Presidente è l’ora di metterci ad un tavolo per correggere i problemi insorti nella campagna contro Covid-19, ho appreso che finalmente saranno fatti più tamponi, i primi dovevano farli ai medici di Medicina Generale che erano venuti a contatto con pazienti positivi, quasi sempre privi dei dispositivi di protezione, per non trasformarli in untori, invece sono stati trattati come i colleghi ospedalieri che, almeno in parte, sono stati dotati di sistemi di protezione. Credo proprio che la collaborazione sia necessaria e non sia necessaria la minaccia di sanzionare i medici che il Sabato e la Domenica non rispondono al telefono, anche quelli che tecnicamente non sono in grado di farlo; questa è la strada per la quale la Medicina Generale dovrà chiedere di chi è la responsabilità della non osservanza dell’ordinanza nella quale si dispone la fornitura dei dispositivi di protezione individuale ai medici e che è una delle cause del contagio di ormai numerosi colleghi. Aspettiamo una risposta positiva alla nostra richiesta di collaborazione, memori che un tempo il coinvolgimento dei professionisti nelle decisioni tecniche della nostra Regione ne ha fatto un modello copiato dalle altre. Vittorio Boscherini Segretario Provinciale FIMMG Firenze
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