FIMMG PALERMO
La Segreteria provinciale
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Palermo, 21.09.2015
Oggetto: Position paper della FIMMG Palermo sul “Psicologo di Base”
Da alcuni mesi nella nostra Regione ma in special modo nella nostra Provincia alcuni colleghi medici insieme ad alcuni psicologi vanno sostenendo l’utilità di accogliere negli studi dei MMG gli psicologi con lo scopo di intercettare il disagio psicologico che presentano alcune Persone da noi assistite. Per ciò che è a nostra conoscenza spesso si tratta di psicologi che stanno partecipando ad un Corso Master il cui obiettivo sarebbe dimostrare l’utilità del Psicologo di Base, che opera a fianco con il Medico di Base in una condizioni paritaria e in completa autonomia. Un sotto obiettivo sarebbe dimostrare che con la loro azione si eviterebbero o ridurrebbero fortemente prescrizioni inutili di “antidepressivi” o altri “psicofarmaci” o esami inutili che servirebbero soltanto a dilazionare il momento della diagnosi. Conseguenza di tutto ciò sarebbe dimostrare che l’attività del Psicologo di base sarebbe cost-effectiveness e che i loro onorari sarebbero ripagati dai risparmi.
In un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, ammesso che il progetto avesse un senso e riuscisse nel suo intento si potrebbe realizzare solo attraverso l’erosione di spazi professionali dei medici di medicina generale sia direttamente attraverso risorse sottratte agli stessi o sia indirettamente attraverso una riduzione del numero degli stessi MMG e/o una aumento del rapporto ottimale.
Peraltro si tratta di una progetto non condiviso dai rappresentanti degli stessi Psicologi che incontrati in sede Ordinistica al cospetto del Presidente Toti Amato hanno preso le distanze vedendo nello stesso una minaccia alla loro autonomia professionale. Anche i psicologi della ASP, incontrati, si sono dichiarati in disaccordo con il progetto. C’è da dire che nelle due occasioni la FIMMG ha affermato che crede nel ruolo del Psicologo come consulente del MMG e come professionista in grado di dare risposta ad alcune aree del bisogno dei cittadini: si pensi alle aree della psicologia di collegamento, ai reparti di terapia intensiva, di oncologia, alla psicologia clinica, ma che si oppone fortemente allo “Psicologo di base” nello studio del MMG.
Questi tentativi in effetti non sono soltanto locali, né recenti, poiché questi colleghi interessati alla presenza contemporanea dello psicologo e del MMG nello studio del MMG, stanno rilanciando, sotto varie forme, tra cui un articolo de “Il fatto quotidiano” del 6 ottobre 2010 a firma di Paola Porciello, con una intervista al professore Luigi Solano dell’Università la Sapienza di Roma. In tale articolo il professore Solano sosteneva, ma su calcoli probabilistici, che la presenza congiunta dello psicologo nello studio del MMG avrebbe fatto risparmiare al SSN il 20% della spesa farmaceutica. Chiaramente l’articolo è “orientato” poiché inizia con il ribadire “quante volte il vostro medico di base vi ha trattati come “malati immaginari” e uscendo dall’ambulatorio i Pazienti hanno dovuto fare i conti con ansie, dubbi e paure?” Il professore Solano incalza sostenendo che la “copresenza” è importante perché i “medici fanno sempre più fatica a occuparsi del paziente in quanto persona e quindi ad accogliere tutta quella quota di disagio (stimata almeno al 50%), che pur presentandosi come somatico nasconde in realtà altre origini che sono di natura psicosociale. La “ricerca” realizzata dal prof. Solano aveva visto coinvolti 11 psicologi e 8 studi medici. Lo psicologo ascolta quello che la persona dice e interviene nel contesto della visita. In alcuni casi propone degli incontri a parte durante i quali sviluppa il problema insieme alla persona. … Il senso primario del lavoro (dello psicologo) è far si che la persona esca dallo studio medico non pensando di avere una malattia ma pensando di avere un problema. Nel corso dell’intervista lo studio del medico viene definito un “santuario” ove …abbiamo evitato medici che avessero specializzazioni in psicologia. Vengono quindi elencate una serie di dati, tra cui un presunto risparmio con cui si potrebbe pagare lo stipendio a due psicologi, ciascuno dei quali potrebbe coprire due studi medici. In conclusione il professore Solano si rammarica che i tentativi fatti per trovare una retribuzione per gli psicologi non sono andati a buon fine.
Ecco che a mio avviso siamo arrivati al nocciolo della questione: retribuire gli psicologi.
In ambito scientifico è necessario precisare che l’Area Psichiatrica della SIMG, diretta a livello nazionale dal dottor Paolo Carbonatto, si è espressa negativamente sia sull’articolo che entrando nel merito della Medicina Psicosomatica, ribadendo comunque che la cura è un “atto medico”; ed è molto difficile fare una valutazione sugli esiti, che in effetti nell’articolo non viene fatta. Sostiene inoltre Carbonatto che vi sarebbero moltissimi errori nella selezione dei pazienti (con evidenti conflitti-ndr) non molto gratificanti per il medico e lo psicologo.
Ma mettendo insieme i tasselli di ciò che sta avvenendo, almeno nella nostra Provincia, notiamo che alcuni colleghi MMG insieme ad altri, “FORTEMENTE E SPESSO PERSONALMENTE INTERESSATI”, stanno riproponendo l’idea di Solano tanto che hanno preso contatti diretti con alcuni MMG inviando nei Loro studi gli psicologi, dopo contatti personali e che i MMG ignari del Progetto generale spesso li accolgono non immaginando che stanno contribuendo a qualcosa che si potrà rivolgere contro di loro.
Di contro nella nostra Azienda Sanitaria sta avvenendo un fatto drammatico, ovvero lo smantellamento della “Psicologia” strutturata, le cui equipe hanno delle moli enormi di attività con risultati eccellenti, di cui purtroppo ancora oggi non si è data la giusta riconoscenza.
Ebbene, poiché ogni “fenomeno” riconosce sempre una causa che determina un effetto, non ci pare di fare un pensiero errato nel leggere in una unica chiave tutto ciò.
Ancora non è da trascurare che lo Psicologo non è un esercente la professione sanitaria (in questi giorni stanno chiedendo in Parlamento una legge perché siano riconosciuti come esercenti professioni sanitarie) e che quindi è VIETATO AI SENSI DEL NOSTRO ACN, ART. 36 comma 4, CHE ESSI OPERINO A QUALSIASI TITOLO NEGLI STUDI dei MMG ANCHE IN STANZA DIVERSA DA QUELLA DEL MMG .
Ma ritornando alla Medicina Generale, al di là del fatto che un Professionista non può operare al fianco del MMG, nello stesso studio, il problema fondamentale ritorna quello ribadito chiaramente dal professore Solano, ovvero: come pagare gli psicologi: immaginate che nella Sicilia occidentale negli ultimi 20 anni l’Università ne ha laureti circa sette mila non facendo programmazione sui reali bisogni ma avendo cura solo di creare cattedre e ruoli universitari. Il nostro timore è che ciò potrebbe determinare una “erosione” dei fondi destinati alla Medicina Generale per sostenere questi progetti, a danno dei MMG.
Facendo una considerazione più generale sono molte le professioni sanitarie che hanno puntato lo sguardo sulla Medicina Generale come terreno dove erodere spazi professionali ai MMG e ciò con la compiacenza di politici o amministratori in cerca di consenso da parte di “forze nuove”.
Il presente documento è stato approvato all’unanimità dal consiglio direttivo della FIMMG di Palermo.
Luigi Galvano
Segretario generale FIMMG
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