18-09-2020/00:00:00 Visitato: 327
La Medicina di Famiglia del domani (di Vittorio Boscherini - Segretario Provinciale FIMMG Firenze)

La Medicina di Famiglia del domani

 

 

E’  vero che implementare una nuova Medicina Generale che utilizzi strumenti diagnostici di primo livello, che utilizzi strumenti informatici (sia per agevolare i cittadini all’utilizzo delle prestazioni erogate dai MG, sia per il monitoraggio dei pazienti fragili, sia per una maggiore integrazione con le altre componenti del SSN, sia per favorire il passaggio dei dati da un settore all’altro del SSN), anche al fine di un utilizzo razionale delle risorse impiegate, è assolutamente ineluttabile per la sopravvivenza della nostra categoria. E’ altresì vero che i tempi per farlo sono ormai ristretti, che l’età media dei Medici di Medicina Generale è troppo elevata, che la propensione al cambiamento non è una prerogativa di chi è vicino al pensionamento e che l’esserlo non può essere un ostacolo alle opportunità che il Covid-19 sta dando alla Medicina Generale.

 

Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono Medici di MG che pur vicini alla pensione non hanno interrotto l’assistenza ai propri assistiti, in particolare coloro che erano affetti da cronicità anche se le varie ordinanze l’avrebbero permesso durante la fase acuta della pandemia. Ci sono Medici giovani ed anziani che per garantire ai propri assistiti accessi sicuri ai propri studi hanno rafforzato la loro organizzazione dotandosi sia di strumenti innovativi, sia aumentando il personale di studio infermieristico e di segreteria. Ma ci sono giovani medici che, anche per la facilità con cui in questo contesto arrivano in pochi mesi al massimale, preferiscono svolgere la propria professione in studi dove non è permesso l’utilizzo di personale proprio o studi dove la diagnostica la devono fare solo i medici specialisti. In una Regione dove dal 2006 non esistono tetti e in una azienda sanitaria che, per effetto di un accordo con il sindacato, ha eliminato ogni percorso burocratico per avere le indennità per il personale, basta chiederla. 

 

Per cogliere l’obiettivo di dotare di microteam tutti i Medici, che sono la base del cambiamento, non sarà sufficiente trovare le risorse e firmare un ACN, ma occorrerà che il sindacato continui ad impiegare le sue migliori risorse per convincere tutta la categoria che a lavorare da soli senza personale, e solo con gli strumenti utilizzati dai medici al tempo delle mutue, non si garantisce la sopravvivenza della Medicina Generale come fu pensata dalla Legge di riforma del SSN e come ha cercato di implementarla la FIMMG da 40 anni a questa parte.

 

 

                                                                      Vittorio Boscherini

                                                         Segretario Generale FIMMG Firenze

 

 

 

Firenze lì, 19 Settembre 2020