Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre il Dpcm del 14 novembre 2015, vale ovvero il Decreto che regolamenta la ricetta dematerailizzata valida per tutte le regioni italiane. Le prescrizioni mediche cartacee verranno quindi dematerializzate. La ricetta elettronica esiste già ed i cittadini possono utilizzarla anche al di fuori della propria regione presso farmacie pubbliche e private, però bisognava mettere a punto il software per calcolare i ticket che variano da regione a regione. La ricetta sanitaria elettronica porterà diversi vantaggi e benefici, a partire dalla possibilità di verificare l'appropriatezza dei farmaci prescritti dal medico e quelli venduti al banco della farmacia. In questo modo si potranno anche evitare casi di falsificazione dei farmaci stessi.
Con tale sistema si supera anche l'attuale spendibilità della ricetta solo all'interno della propria regione. La rivoluzione della materializzazione è iniziata in diversi settori, ma ci vogliono tempi burocratici per mettere in pratica le novità.
IL TESTO DEL DECRETO
Ricetta digitale valida in tutta Italia: istruzioni per l'uso
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Il decreto attua il dl 179/2012 e detta le modalità di compensazione tra regioni del rimborso delle prescrizioni farmaceutiche.
Il 31 Dicembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM che regolamenta la ricetta dematerializzata valida per tutte le regioni italiane. Il decreto dà attuazione a quanto previsto dal dl 179/2012 e detta le modalità di compensazione tra regioni del rimborso delle prescrizioni farmaceutiche in formato digitale.
Dal primo gennaio dunque viene superata l'attuale spendibilità della ricetta solo all'interno della propria regione e il prelievo dei medicinali prescritti dal proprio medico su ricetta elettronica può avvenire su tutto il territorio nazionale presso qualsiasi farmacia pubblica e privata convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
Si specifica che le nuove regole valgono solo per le ricette elettroniche, le ricette cartacee continueranno ad avere esclusivamente validità regionale, e che i servizi di continuità assistenziale non sono interessati dal decreto in quanto sprovvisti del servizio di digitalizzazione delle prescrizioni.
Per una fase transitoria che non potrà andare oltre il 31 dicembre 2017 le modalità previste dal Dpcm non si applicano a tutti i farmaci con piano terapeutico Aifa e ai farmaci distribuiti attraverso modalità diverse dal regime convenzionale.
Il DPCM, oltre a rappresentare un'agevolazione per i cittadini che per motivi di lavoro o studio si spostano dalla propria regione di residenza, rappresenta un ulteriore passo in avanti del processo di digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale teso ad assicurare trasparenza, tracciabilità delle prescrizioni e appropriatezza prescrittiva.
Fonte: fimmg